prima pagina pagina precedente salva il testo


100 anni di corsa (in bici)
di Giorgio Casera


Difficile resistere ad una certa emozione, per chi come me ha vissuto gli anni '50 ad un'età consapevole, per il fatto di trovarsi al cospetto di Fiorenzo Magni (il Leone delle Fiandre, ricordate?) e di Giorgio Albani, come è capitato lunedì 3 marzo in occasione della presentazione della prossima mostra “100 anni di corsa”, organizzata dal comune di Monza e da altri, avvenuta nella suggestiva cornice del teatrino della Villa Reale.

La bici di Fiorenzo Magni al Tour de France 1949
La bici di Fiorenzo Magni al Tour de France 1949
con il famoso cambio "Campagnolo"

C'erano altri grandi campioni (Francesco Moser, Gianni Bugno, Marino Vigna), ma di epoche più “tecnologiche”, ed i figli di Alfredo Binda e Tano Belloni, mitici ma non del mio tempo.
Magni ed Albani, quindi, che insieme ai “Pipazza” Minardi, i fratelli Coletto, Pierino Baffi e tanti altri (oltre ai Campionissimi Coppi e Bartali, per rimanere nei confini nazionali) facevano grande il ciclismo, mai così popolare come allora. Ricordate che il più diffuso “Magazine” sportivo si chiamava “Il Calcio e il Ciclismo illustrato” prima di diventare solo “Il Calcio illustrato”? E che la partenza del Giro d'Italia oscurava il campionato di calcio?

Beh, avremo modo di rinfrescare i ricordi visitando la mostra, la cui sezione principale è costituita da bici “storiche”, che i più grandi campioni hanno condotto al successo sulle rotte del Giro d'Italia, del Tour de France, delle grandi classiche e dei campionati del mondo. Per intenderci si va dalla bici di Petit Breton, vincitore delle prime edizioni della Milano-Sanremo (e siamo ai primi anni del secolo scorso) a quella di Cipollini campione del Mondo 2002.

Il sindaco Faglia, al tavolo della presentazione insieme a Fiorenzo Magni, al direttore della “Gazzetta” Cannavò e al direttore de “Il Cittadino” Losa, tutti sponsor della mostra, a nome dell'amministrazione, presente con un folto gruppo di assessori, ha ricordato l'adesione convinta per una manifestazione che sancisce il binomio sport e cultura e che in pratica inaugura il palazzetto dello Sport. Poi ha allargato il discorso parlando di bici nella storia d'Italia e nel traffico monzese.
Fiorenzo Magni, come peraltro gli oratori successivi, ha dato atto al sindaco e alla giunta del forte appoggio all'iniziativa. Ha parlato del difficile momento del ciclismo (doping ed altro) ed ha auspicato una difesa dell'immagine di questo sport popolare. Argomento ripreso da Candido Cannavò quando ha ricordato cosa ha significato il ciclismo come valore sportivo (rapporto tra l'uomo e la fatica) e come spunto culturale per la poesia e la letteratura. Infine Luigi Losa ha voluto ricordare anche i cento anni del “Cittadino” e la vivacità delle numerose società dilettantistiche di ciclismo della Brianza.
Al termine della mattinata, come in ogni presentazione che si rispetti, si è proceduto alle premiazioni. L'assessore allo sport Pia Grande ha premiato Fiorenzo Magni per la carriera sportiva e “Il Cittadino” ha replicato con il grande giornalista monzese Mario Fossati.
Restano da ricordare gli altri sponsor della mostra: regione Lombardia, provincia di Milano, la concessionaria Opel di Monza (di F. Magni), la Nivea (primo sponsor “commerciale” della squadra di Magni nel 1953), Colnago ed EICMA.

Giorgio Casera

L'ingresso alla mostra, che si tiene al palazzetto dello Sport di Monza in viale G.B.Stucchi, è gratuito e prevede i seguenti orari:
Lu-Ma-Me ore 14 – 18
Gi ore 10 – 19
Sa-Do ore 14 - 21


in su pagina precedente

  6 marzo 2003